Il futuro non é più quello di una volta

Il futuro non è più quello di una volta Paura Istituto

L’ansia nell’ambiente aziendale è una questione importante che può influenzare sia il benessere dei dipendenti che le prestazioni complessive dell’azienda stessa. 

Italia Istitute for the future Roberto Paura Il futuro che verrà
Cosa significa preoccuparsi del futuro e perché è importante occuparsene prima? 
La tendenza umana è nel posticipare sempre ciò che ci mette preoccupazione, ansia, paura. Questo per via che ciò che ancora non c’è può essere evitato. Non é reale…quindi non esiste e pertanto posso non pensarci.
Importante, oggi come oggi sempre più, affrontare le paure del futuro vista l’epoca in cui viviamo ove la parola complessità fai il paio con accellerazione,
Futura di paura in un mondo
che verrà era appunto Il il titolo che che che che avevamo pensato Allora in
generale quest’anno ma diciamo da un po’ più di un anno diciamo dalla fine del
covid emersa questa attenzione nei confronti della paura del futuro e penso
che tutti voi conosciate Ormai per esempio il termine Eco Ansia che è sicuramente uno dei termini dell’anno
insieme a un altro che si chiama che pocris che proprio oggi abbiamo pubblicato il nuovo numero della nostra
rivista futuri dell’italian Institute for future che presiedo che ha proprio questo titolo sono un po’ termini di
quelli là inflazionati Voi vi occupate di comunicazione quindi sapete l’importanza del Copy per queste cose
però sono anche diciamo indicativi di una sensazione per esempio la l’ec an Ecco qui Vedete un
sondaggio di nature che ha preso in considerazione 10.000 persone negli
Stati Uniti e in altri nove paesi del mondo paesi Anche in alcuni casi in
emergenti e quindi con diverse condizioni economica sule loro preoccupazioni o in
generale le loro sensazioni nei confronti del cambiamento climatico e vedete che la percentuale di persone che
sono preoccupate dal cambiamento climatico soprattutto nelle giovani generazioni che sono appunto l’obiettivo
di questo sondaggio è molto alto ma in realtà questo non ci meraviglia perché ovviamente è normale preoccuparsi del
cambiamento climatico nei parliamo da 30 anni e poco abbiamo fatto per risolverlo in realtà è solo questa la punta
dell’iceberg dietro le Coan si nasconde in realtà una più profonda paura del
futuro lo vediamo per esempio in questo sondaggio fatto lo scorso anno dal Prince frust in Regno Unito che ha
coinvolto Qui dove avete scritto 2200 giovani dai 16 ai 25 anni a cui che è
quella che loro hanno chiamato la classe del covid cioè diciamo i giovani che stavano alla scuola all’università
Quando c’è stata la pandemia che quindi poi hanno subito principalmente più di tutti le conseguenze del del lockdown
dell’isolamento dell’isolamento 49% qui vedete a paura del del proprio
futuro sente un’ansia nei confronti del futuro su base quotidiana eh il
51% percepisce che le aspirazioni sul futuro sono ridotte dopo gli eventi del
2020 e qui vedete che ci sono anche delle categorie specifiche preoccupazioni nei confronti del lavoro
della recessione economica della difficoltà a raggiungere gli obiettivi di carriera dell’aumento del costo della
vita principalmente e di fatto poi nell’ultimo anno e mezzo diciamo con la guerra in Ucraina questo è diventata una
una una forte realtà una riduzione della della diciamo
della confidenza nei confronti delle proprie capacità di cambiare il futuro e su questo ci torniamo tra un attimo e
poi vedete qui un altro sondaggio che ho preso dalla piattaforma dell’Unione Europea our futures our futures è una
campagna che l’Unione Europea lanciato un paio d’anni fa in occasione di un che cos’era il 70o anniversario Non mi
ricordo esattamente la potete trovare on 763 persone in tutta Europa hanno
mandato qui non era un sondaggio loro hanno mandato un testo relativo a che cosa immagino sul futuro
ehm hanno mandato questi questi testi e su questi testi hanno fatto un’analisi
quantitativa relativa al particolare
al Come si chiama sentiment analisis Ecco sui testi e hanno percepito questo Vedete qui il 49% delle persone ha una
forte preoccupazioni nei confronti del futuro e il 52% sente di di non poter fare nulla per
cambiare questo futuro e questa è una percentuale di risposta che comprende tutte le categorie di età quindi andiamo
dai 12 anni fino ai over 65 ehm in generale che cosa possiamo
diciamo trarre come conclusioni da da da tutto questo è l’idea che se non
possiamo cambiare il futuro perché appunto l’idea è che che la risposta che loro danno al 52% dei casi è una
ristretta capacità di cambiare il futuro Allora il futuro non c’è ci appartiene Quindi se il futuro non ci appartiene
Chi è che oggi possiede il futuro e questa è la domanda che obbiettivamente oggi dovremmo provare a farci perché Eh
il fatto che il futuro che che noi abbiamo paura del futuro è strettamente legato alla consapevolezza che il futuro
ci stia venendo sottratto e e questo lo possiamo capire da una serie di dati
molto diciamo evidenti A volte basta Semplicemente rifletterci un po’ su Per esempio questo che è un un dato che che
con Diciamo già dai tempi della guerra fredda Ma che poi è ritornato preponderantemente in attualità negli
ultimi negli ultimi mesi cioè il fatto che ci sono due grandi paesi che decideranno il futuro del mondo in caso
in cui si si debba o meno combattere una guerra nucleare noi possiamo fare quello che vogliamo ma non siamo noi a decidere
sono pochissime persone che possiedono i codici di testate nucleari in grado di distruggere il mondo e Oppure
ehm la la questione relativa al ehm
ai cambiamenti climatici Ecco la preoccupazione nei confronti dei cambiamenti climatici la cosiddetta Eco
Ania è strettamente correlata al fatto che dopo che per tanti decenni abbiamo detto che ognuno di noi deve cambiare i
propri comportamenti per migliorare le condizioni dell’ambiente in realtà oggi ci rendiamo conto che dipenderà molto
poco da noi e molto più dai principali inquinatori in questi casi sono in nei
nostri paesi l’Italia l’Europa sono le grandi compagnie industriali diciamo le
grandi compagnie di trasporto e quindi non il singolo individuo ma a livello globale sono anche i grandi blocchi
globali la Cina e l’India che nell’ultimo negli ultimi 20 anni come vedete da questa infografica hanno
aumentato del 200 260 le emissioni quindi non solo non le hanno ridotte Ma
le hanno aumentate laddove invece l’Europa ma anche gli Stati Uniti in minima parte hanno iniziato una
inversione di tendenza e questo atelo più a lungo termine vi farà capire che appunto noi possiamo discutere quanto
vogliamo di cambiamento climatico ma saranno probabilmente le popolazioni di altri paesi a determinare il futuro
climatico del mondo oppure la questione della ricchezza globale Questo è un dato del Fondo
Monetario Internazionale quindi non è un dato spesso si prende oxfam Qualcuno dice Ma quelli sono un po’ politicamente
schierati In realtà i dati sono dati in questo caso e sono abbastanza evidenti addirittura questa grafica della Fondo
Monetario Internazionale ci fa vedere che l’1 per più ricco del del mondo e
addirittura possiede una ricchezza tale che nel grafico esce addirittura dalla dalla da da questa slide non la
riusciamo neanche a far vedere e in particolare l’ 1% della popolazione nel
mondo oggi detiene il 38% del patrimonio di ricchezza mondiale il 10% possiede il
76% della ricchezza globale e c’è un 50% 50% più povero che detiene appena il 2%
della ricchezza globale quindi di fronte a questi dati potete anche capire perché uno dice io mi sento di non poter
cambiare il futuro perché se voi rientrate in quel 50% che possiede appena il 2% della ricchezza mondiale
non non possedete neanche le leve per poter cambiare le cose sapete che le leve le possiedono altre persone non
siete voi e magari non vivono neanche nel vostro paese e ed è anche una questione generazionale non è un caso
che spesso ne nel nel nei sondaggi Che vi ho fatto vedere prima eh il sono
soprattutto le giovani generazioni a percepire questa preoccupazione perché questa è una cosa assolutamente inedita
e mentre Di solito la distribuzione della ricchezza a livello generazionale
classicamente passa dalle generazioni Più anziane a quelle più Giovan questo non si è verificato negli ultimi decenni
Eh la generazione del Baby Boom ha continuato a concentrare la ricchezza eh
fondamentalmente perché ha continuato a occupare la maggior parte delle delle mansioni per cui noi abbiamo questa
situazione negli ultimi decenni la generazione del Baby Boom è diventata 10 volte più ricca delle generazioni più
giovani millennial e poi la nuova più giovane generazione Z e lo diventeranno
sempre di più e qui vedete appunto addirittura la il grafico lo fa vedere bene la
generazione al momento quella dai 40 ai 54 an
Eh il futuro tecnologico non dipenderà da noi questo che cosa vuol dire Siamo
di fronte a una concentrazione delle grandi multinazionali che concentrano
la gli asset tecnologici qui potete vedere nella parte superiore del grafico
le acquisizioni di Startup di intelligenza artificiale da parte di Big Tech Apple Google meta Microsoft e
Amazon e negli ultimi anni stanno acquistando acquisendo sempre più Startup di intelligenza artificiale e
per cercare di stare al passo con l’innovazione tecnologica E perché appunto il loro obiettivo è
quello di conservare il monopolio chi determinerà i destini della Costa D intelligenza artificiale evidentemente
saranno loro o vogliono essere loro e dall’altro nella parte bassa del grafico vedete come i Big Tech Appunto Di nuovo
Amazon Facebook Google Apple stanno si stanno espandendo sempre più in settori diversi dei propri non più solo la
tecnologia Ma anche l’istruzione ovviamente l’intrattenimento ma anche
anche il settore della della medicina per esempio da un po’ di tempo a questa parte per esempio Amazon ha cominciato a
lavorare nell’ambito farmaceutico e anche anche Google sta lavorando da tempo all’interno della più grande di
alfabet con diverse società che si occupano di innovazione in ambito sanitario ecco
Quindi come possiamo invertire queste tendenze è la domanda che uno a un certo punto si pone cioè noi abbiamo di fronte
queste queste tendenze abbastanza inquietanti Come possiamo contrastarle Come possiamo invertire questi scenari e
è molto complicato da un certo punto di vista se se abbiamo visto questi dati perché ci rendiamo conto che abbiamo
bisogno di di ricchezza di asset tecnologici Insomma non è una cosa facile o di potere politico Io credo e
questa è la diciamo la la la la questione che Vorrei porre a voi Insomma In conclusione e che in realtà A noi
servono soprattutto discorsi e narrazioni nuove nei confronti del futuro cambiare il futuro richiede un percorso in tre tappe Questo è un
discorso che ho fatto in un libro uscito lo scorso anno che si chiama appunto occupare il futuro e che passa dalla
fase diciamo della dell’analisi delle tendenze dei megatrend diciamo i fenomeni che determineranno il nostro
futuro e appunto significa occuparsi del futuro alla preoccupazione nei confronti
del futuro che è un fatto assolutamente normale perché appunto appunto queste tendenze se lasciate a loro stesse
producono degli scenari negativi e arrivando poi a occupare il futuro
acquisire una capacità di futuro significa essere in grado di determinare i cambiamenti che noi vorremmo in quanto
collettività cioè determinare il futuro desiderato come farlo Ecco io quello che
che penso è che nel momento in cui noi diciamo siamo convinti che il futuro non
esista perché noi non viviamo Diciamo in una realtà deterministica Eh non c’è un
destino lì fuori che in qualche modo ci attende ma il futuro è è è semplicemente
un ambito plurale indeterminato che noi possiamo forgiare attraverso le nostre
azioni Allora sono soprattutto i discorsi sul futuro a essere determinanti e non a caso questi
discorsi sul futuro sono diventati sempre più egemonici negli ultimi anni c’è un termine che a me piace utilizzare
che è quello di iperstizione che genera cambiamenti nel presente ora
pensate è stato sono stati citati prima nell intervento precedente il metaverso l’intelligenza artificiale Ecco quti
sono grandi visioni del futuro che da diversi decenni sono qui da noi e che le
grandi società tecnologiche stanno cercando di trasformare in realtà lo possono fare ovviamente perché hanno
enormi disponibilità economiche ma anche un’enorme capacità di Persuasione di convincerci che il nostro futuro sia
nella realtà virtuale per esempio questo di per sé noi non possiamo resistere a queste narrazioni anche perché
l’innovazione tecnologica Non può essere frenata sarebbe diciamo ingenuo farlo quello che possiamo fare però è
appropriarci di queste narrazioni e portarle nella direzione che vogliamo non è detto che dobbiamo necessariamente
usare il metaverso per fare le riunioni o i gli incontri di lavoro per fortuna
voi siete lì in presenza e conoscete diciamo il valore e l’importanza di incontrarsi per esempio in presenza ma
il valore del metaverso può essere in settori che magari Big Tech ignora o
diciamo finge di ignorare perché non ha un interesse economico mentre per noi diciamo il metaverso può avere un altro
obiettivo Allora da questo punto di vista diventa importante una narrazione sul futuro alternativa e questo è tutto
un discorso chiaramente di comunicazione i persuasori che possono cercare di persuadere la società verso altre
narrazioni di futuro Evidentemente siete voi che Ve ne occupate il cambio di paradigma è questo secondo me cioè
passare da quello che viene chiamato il futuro che diviene cioè una semplice estrapolazione dal presente verso il
futuro al futuro che viene Cioè immaginare il futuro che vogliamo e far
sì che questo Questo obiettivo questa tappa questa meta generi già adesso dei
cambiamenti nel presente in modo tale che siamo noi a muoverci in una direzione che abbiamo determinato e che
non è invece l’insieme dei fattori che ci hanno portato fino a oggi a spingerci inesorabilmente verso verso il
futuro eh l’ultimissima l’ultimissima slide era questo per dirvi che già l’abbiamo fatto
in passato Sembra una cosa folle ma in realtà già è stato fatto una uno dei grandi think Tank a cui anche il nostro
Istituto fa riferimento il club di Roma nel 72 usò questo modello il famoso modello
ai limiti dello sviluppo che predisse che intorno alla fine di questo secolo il mondo sarebbe andato incontro a un
collasso a causa del fatto che era impossibile ottenere una produzione di risorse infinita una crescita economica
infinita in un mondo di risorse finite e per invertire questa tendenza introdusse un concetto quello di sviluppo
sostenibile che og noi conosciamo benissimo È stato citato anche prima e e
su cui oggi si basano tutte le nostre politiche a livello globale nel 72 nessuno pensava che potesse esistere un
concetto del genere dallora è stata introdotta una nuova narrazione che ha introdotto dei nuovi obiettivi sul
futuro pensate agli obiettivi del 2030 pensate gli obiettivi dell’Europa al 2050 di diventare Carbon neutral e così
via che hanno esat amente il fine di impedire che si realizzi quel futuro che il club di Roma aveva previsto quindi
una nuova narrazione del futuro che può cambiare le dinamiche le tendenze sul lungo termine e qui mi mi mi fermo
appunto ricordandovi che appunto comunicare domani significherà a mio parere sempre più creare nuove
narrazioni per occupare il futuro con i domani che noi desideriamo che si
realizzino e che non sono altri a diciamo realizzare per noi grazie

Come contribuendo così a un futuro migliore sia per i dipendenti che per l’ambiente.

Approfondimenti sul perché la formazione in futuri e sostenibilità é importante li trovi QUI

 

 

Claudia Poppi

Facilitatrice di

trasformAzioni

🟢 Aiuto le aziende nella transizione sostenibile 

🟢 Collaboro con Enti di Formazione a supporto del cambiamento. 

🟢 Creo perCorsi e cicli di webinar a supporto delle Academy aziendali

info@claudiapoppi.it

+39 3385873486