La mobilità è da gestire per la tua azienda?

Intervento di Claudia Poppi

Claudia Poppi – Consulente Sostenibilità strategica

La gestione della mobilità in Italia, come in molti altri paesi, è un tema cruciale per affrontare le sfide connesse al trasporto urbano e interurbano. Il Mobility Management (gestione della mobilità) è un approccio strategico che mira a promuovere una mobilità sostenibile e consapevole, riducendo l’uso dell’auto privata e favorendo modalità di trasporto più ecologiche, efficienti e condivise.

L’obiettivo principale del mobility management è quello di ottimizzare l’uso delle risorse di trasporto esistenti e promuovere una mobilità più intelligente e sostenibile, riducendo al contempo l’impatto ambientale e migliorando la qualità della vita nelle città e nelle zone metropolitane.

Alcune iniziative tipiche del mobility management includono:

  1. Promozione del trasporto pubblico: incentivare l’uso del trasporto pubblico attraverso tariffe agevolate, piani di viaggio integrati, orari efficienti e servizi di alta qualità.

  2. Sviluppo delle infrastrutture per la mobilità dolce: creazione di percorsi ciclabili sicuri e agevoli, sistemi di bike-sharing e piste pedonali per incoraggiare l’uso della bicicletta e la camminata.

  3. Carpooling e ride-sharing: promuovere la condivisione dell’auto attraverso piattaforme digitali, facilitando il carpooling tra persone che percorrono tragitti simili.

  4. Veicoli a basso impatto ambientale: incentivare l’adozione di veicoli elettrici o a basso impatto ambientale, ad esempio attraverso sgravi fiscali o zone a traffico limitato per veicoli tradizionali.

  5. Pianificazione urbana intelligente: favorire la costruzione di città e quartieri più compatti, con maggiore accessibilità a servizi e infrastrutture, riducendo la dipendenza dall’auto privata.

  6. Sensibilizzazione e informazione: campagne educative volte a promuovere una maggiore consapevolezza dei vantaggi della mobilità sostenibile e dei danni causati dall’eccessivo uso dell’auto.

Per quanto riguarda l’Italia, diverse città e regioni hanno implementato progetti di mobility management negli ultimi anni. Milano, ad esempio, ha avviato programmi di bike-sharing e ha istituito una vasta area a traffico limitato nel centro storico. Roma ha sviluppato una rete di trasporto pubblico più efficiente, mentre altre città come Torino e Firenze hanno incentivato l’uso delle biciclette attraverso la creazione di piste ciclabili protette.

Tuttavia, va notato che l’Italia ha ancora delle sfide da affrontare riguardo alla gestione della mobilità, tra cui la congestione del traffico, l’inquinamento atmosferico e la necessità di migliorare ulteriormente l’infrastruttura e i servizi di trasporto pubblico. Il Mobility Management continua a essere una strategia chiave per affrontare queste problematiche e per promuovere una mobilità più sostenibile in tutto il paese.

E l'azienda in tutto ciò cosa centra?

La creazione di un piano di mobilità in azienda è un’importante iniziativa volta a promuovere la mobilità sostenibile tra i dipendenti e ridurre l’impatto ambientale legato agli spostamenti casa-lavoro. Per garantire l’efficacia del piano di mobilità, è essenziale rispettare alcuni riferimenti e stabilire obiettivi chiari. Di seguito sono elencati alcuni aspetti fondamentali da considerare:

  1. Normative e leggi: Prima di tutto, è importante assicurarsi che il piano di mobilità sia in conformità con le leggi e le normative locali e nazionali riguardanti la mobilità sostenibile e il trasporto dei dipendenti. Queste possono includere leggi sul telelavoro, incentivi fiscali per i mezzi di trasporto sostenibili e normative per la riduzione delle emissioni di gas serra.

  2. Obiettivi aziendali: Il piano di mobilità dovrebbe essere allineato con gli obiettivi strategici dell’azienda. Ad esempio, se l’azienda si impegna a diventare più sostenibile dal punto di vista ambientale, il piano di mobilità dovrebbe supportare questo obiettivo riducendo le emissioni legate ai viaggi dei dipendenti.

  3. Riduzione delle emissioni: Un obiettivo comune per molti piani di mobilità aziendali è la riduzione delle emissioni di CO2 e di altri inquinanti atmosferici derivanti dagli spostamenti dei dipendenti. Questo può essere misurato tramite indicatori come la quantità di CO2 evitata o il numero di dipendenti che utilizzano mezzi di trasporto a basse emissioni.

  4. Aumento dell’uso di mezzi sostenibili: Il piano dovrebbe stabilire obiettivi specifici per aumentare l’uso di mezzi di trasporto sostenibili, come il trasporto pubblico, la bicicletta o il carpooling. Questo può essere misurato tramite il numero di dipendenti che utilizzano tali mezzi o la percentuale di dipendenti che hanno adottato nuovi comportamenti di mobilità.

  5. Incentivazione del telelavoro: Se l’azienda promuove il telelavoro, il piano di mobilità dovrebbe includere obiettivi riguardanti il numero di dipendenti che partecipano al programma di telelavoro e i giorni di telelavoro settimanali.

  6. Coinvolgimento dei dipendenti: Il successo del piano dipenderà anche dal coinvolgimento attivo dei dipendenti. Pertanto, è importante stabilire obiettivi relativi alla partecipazione dei dipendenti nelle iniziative di mobilità sostenibile e nell’adozione di nuove pratiche di spostamento.

  7. Monitoraggio e valutazione: Infine, il piano dovrebbe includere un sistema di monitoraggio e valutazione per verificare se gli obiettivi vengono raggiunti e per apportare eventuali correzioni o miglioramenti al piano stesso.

In generale, i riferimenti e gli obiettivi del piano di mobilità in azienda dovrebbero essere adattati alle specificità dell’organizzazione e alle esigenze dei dipendenti, promuovendo al contempo una maggiore sostenibilità ambientale e una migliore qualità della vita dei lavoratori.

Le leggi cosa dicono?

La gestione della mobilità, inclusa l’implementazione di misure di mobility management, è influenzata e guidata da diverse direttive e politiche europee, oltre a leggi e normative nazionali degli Stati membri dell’Unione Europea.

Una delle principali direttive europee che riguardano la gestione della mobilità sostenibile è la “Direttiva 2014/94/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014 sulla creazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi”. Questa direttiva stabilisce misure per lo sviluppo di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici e per il rifornimento di combustibili alternativi, al fine di promuovere l’uso di veicoli a basso impatto ambientale.

Un altro strumento rilevante è la “Direttiva 2009/33/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 sulle promozioni di veicoli puliti e energeticamente efficienti”, che riguarda l’acquisto e l’utilizzo di veicoli ecologici e l’introduzione di criteri verdi nelle flotte pubbliche.

A livello nazionale, le politiche di mobilità sono spesso regolate da leggi e decreti specifici. In Italia, ad esempio, la “Legge Quadro sulla Mobilità Sostenibile” (Legge 28 giugno 2019, n. 58) stabilisce le linee guida per la promozione della mobilità sostenibile e la definizione dei piani urbani della mobilità.

Inoltre, la “Legge 120/2020” riguarda misure per la mobilità sostenibile, tra cui l’introduzione di incentivi fiscali per l’acquisto di veicoli a basse emissioni e l’implementazione di zone a traffico limitato.

Oltre a queste direttive e leggi specifiche, l’Unione Europea ha promosso iniziative più ampie per affrontare la questione della mobilità sostenibile, come il “Piano europeo per la mobilità sostenibile e intelligente” e il “Pacchetto Mobilità”, che include misure per ridurre le emissioni del trasporto su strada e promuovere l’innovazione tecnologica nel settore dei trasporti.

In sintesi, la gestione della mobilità in Italia é affrontata in conformità con le direttive e le politiche europee pertinenti, oltre alle leggi nazionali e regionali che definiscono gli obiettivi e le misure per promuovere una mobilità più sostenibile e rispettosa dell’ambiente e delle persone. Provate ad immaginare il calo di lutti nelle famiglie o di persone con gravi handicap fisici.

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